martedì 15 marzo 2011

il diario di una tata

Ieri sera, nella solitudine del "mio" appartamento capitolino, 
mentre cercavo di introdurre cibo commestibile nel mio provato 
corpicino, ho visto un film su una rete Rai, dal titolo "Diario di una tata".
La storia è, per grandi linee, quella di una ragazza che studia
antropologia e che decide, in seguito ad un incontro nel parco di provare
a farela baby sitter. Il film è molto caricato nelle descrizioni dei ricchi 
e delle persone comuni, con sottofondo fiabesco di storia d'amore 
con giovane bello e ricco ecc.ecc., insomma una Mary Poppins 
moderna, un film semplice e comunque godibile  da guardare davanti 
ad un croccante piatto di pasta troppo saltata.
Bene, da qui prendo lo spunto per riflettere su quello che costa,
in termini emotivi ed economici, l'affidare i propri gioielli a qualcuno 
che non sia un nonno o un fratello, uno zio, insomma qualcuno 
che conosciamo veramente!
I pensieri che ti frullano in testa, l'idea che tua figlia/o possa essere 
anche solo lontanamente in mani poco affettuose o 
addirittura disinteressate,è una roba che credo non si possa spiegare.
Io almeno, sono stata piuttosto provata dall'esperienza 
del dover "cercare" qualcuno che stesse con mia figlia 
mentre io sono al lavoro.
Ebbene questo post vuole essere un ringraziamento alla "nostra" tata e amica,
e a tutte quelle donne e ragazze che spendono le loro giornate con figli altrui,
prendendosene cura, assecondando i loro umori e, come nel nostro caso,
preoccupandosi di ridere e di far ridere mia figlia che sghignazza allegramente tuttodì.
So che non è facile, so che c'è bisogno di forza e di organizzazione, 
per essere una buona tata, e per questo sono riconoscente al destino e a lei
perchè ci ha fatte incontare e trovare.

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